Il regalo di P

P ieri mi ha portato il suo regalo

e lo adoro per averci pensato per settimane

per aver cercato il ciondolino che diceva lui perché la tartaruga è un tema ricorrente per svariate ragioni (non ultima, lui mi ricorda le tartarughe)

per aver avuto l’ansia di vedere se mi piacesse o meno

per essersi fatto strapazzare tutta l’ora successiva ed essere stato tanto carino 

  
Ovviamente a me i gingilli Pandora e sticazzi non piacciono per niente 

non mi piacciono le cose perlate/pastellate

mi piacciono i braccialetti ma non li porto.

Apprezzo molto che abbia imbroccato il colore che mi piace di più e che ci abbia provato, quindi – tutto sommato – facciamo che sia un regalo bellissimo.

buon compleanno anche a te!

Bon finalmente un minuto x sedermi e scriverti tanti auguri! Ti voglio bene anche se non ti vedo, anche se ti sento poco, anche se non sei veneta….. Ti voglio bene e ti auguro una vagonata di cose che ti facciano star bene e sulle quali tu possa fare dell ironia esilarante…. Un bacione 

Ciao pirone

che non sarò veneta ma i sostantivi per gli altoni li abbiamo anche qui in Emilia;

ho pensato di aspettare la fine del caffè per farti gli auguri ma sono ancora annebbiata e non mi vengono in mente cose simpatiche o brillanti o sticazzi, ho solo un po’ di quello che mi viene in mente quando penso a te: un sorrisone gigante, l’aria di chi fa disastri, un fegato che probabilmente inizia ad abbisognare revisione, capelli neri e un sacco di strada da fare.

Buon compleanno baby, gustati questa tappa e sii felice.

Io e B compiamo gli anni a due giorni di distanza e questa è solo una coincidenza, che nonostante gli anni e i 10000 km di distanza ci vogliamo ancora bene, mi fa quasi piangere un po’ 

(ho le mestruazioni, sarà quello)

non lo avrei mai detto, ma – come sempre – mi sorprendi, a essere ancora “qui”.

   
 

Eccheppalle

Ogni compleanno la stessa storia: gente che nemmeno ricordi esista e amici molesti allo stesso modo.

“Come stai?”

“Dove sei?”

“Che fai?”

A parte che non è che sia mai stata una da grandi novità, perché mi caghi il cazzo oggi che c’ho il telefono intasato e di fatto – anagrafica a parte – da non c’è nulla di diverso da tutti gli altri giorni dell’anno?

Che-palle.

Odio i compleanni e le ricorrenze, come la maggior parte delle persone che non sono capaci di venire a patti con passato e frustrazioni.

Detto questo, sticazzi: ho fatto la frittata con zucchine, melanzane, cipolla e yogurt e mi ha fatto passare il mal di testa  

 Però, una cosa mi turba (“una” è un eufemismo): 

io che non so fingere entusiasmo 

né mi vien bene mascherare il disinteresse

e in generale anche da contenta non do un cazzo di soddisfazione 

come faccio, che ancora non so cosa mi ha regalato P?

Finirà in rissa.. 

About depression

Ho appena letto un articolo che chiarisce – basandosi su molte misurazioni – come il cervello risulti fisicamente danneggiato da una situazione continua o episodi ricorrenti di depressione.

L’Ippocampo si strizza, perde di volume ed è una modifica fisica non da poco: oltre ad essere parte integrante delle strutture atte al funzionamento della vita emozionale, è necessario a fissare i ricordi, dove per “ricordi” non intendiamo meramente dati ed eventi ma l’insieme delle esperienze psicofisiche necessarie a mantenere fluida la normale e quotidiana costruzione del concetto di sé.  

Ricordare di esistere, insomma.

 Orcamadonna.

C’è di bello che la questione pare essere reversibile, e va là.

Tendo sempre all’autoreferenzialismo quando leggo di malattie che ho avuto, questo ad esempio potrebbe spiegare perché ci siano voluti due anni dalla risoluzione dei sintomi, per avere il mio cervello indietro. 

Vabbè, cerchiamo di vedere il bicchiere mezzo pieno  

 

E qui l’articolo completo.  

Ricette un po’ punk – melanzane pomodoro e mozzarella

In ‘sti giorni non ho cazzi di vivere.

Non per il caldo, a me sudare a cascata più di tanto non turba, ma son momenti da sombrero e saudade, mica da produttività.

Sticazzi.

Qualche sera fa mi ha accompagnata a casa uno dei ragazzi della squadra

– Ti dirò che a volte.. Fai quasi paura, allora non viene sempre spontaneo parlare con te..
– Questo perché tu generalmente sei una capra e spari cazzate senza attaccare il cervello, fai bene a vedermi così 

Non serve un profiler per capire quale delle due voci sia la mia.

Tra i tanti argomenti su cui cago il cazzo al mondo – come sapete – c’è il cibo.

‘Sto ragazzo con cui mi avviavo lungo la strada è pesantemente dermatitico – che poi secondo me è psoriasico ma vabbé – con ‘na panza irragionevolmente gonfia e il tono muscolare di un Teletubbie morto.

Tipo me qualche anno fa, ma io ero comunque più carina.

Mi racconta i suoi disturbi, cazzi e ammazzi, pastiglie di qua e di là ecc

– Ok, ma scusa, la tua panza è ingiustificata, manco con un barile di birra a sera si finisce così a 24 anni, cosa mangi di solito?
– Mah, di tutto.. Carne e pasta, pesce
– E vegetali..?
– Ah no quelli mai: frutta e verdura mi fanno schifo

Ah, non l’avrei mai detto, dai!

Oh, i rugbisti son tutti bambini di due anni:

– Mi fanno schifo i piselli!
– A me piacciono, ma solo freschi o surgelati, quelli in barattolo no
– Eeeh lo so che a te piacciono i piselli

ogni 
volta

la 

stessa 

battuta

(questo era P)

Comunque!, mi sono ripromessa di mandare al tizio qualche spunto per mangiare verdure in modo indolore, quindi son qua che fotografo tutto.. e no, un cazzo: mangio la stessa cosa per settimane, quindi la prossima variante gli arriverà tra un mese, tipo.

Il piatto riproposto da me a me e altri pochi eletti, questa luna è Melanzane in padella pomodoro e mozzarella.

Ci vuol talmente poco a farle che fotografare il procedimento lo avrebbe allungato del 30%.

  1. Mettere su la padella antiaderente
  2. Tagliate meanwhile le melanzane
  3. Mettetele nella padella con coperchio
  4. Tagliate una mozzarella 
  5. Girate le melanzane
  6. Tagliate un pomodoro 
  7. Lavate le stoviglie usate fino adesso
  8. Apponete la mozzarella sulle fette di melanzana e già che ci siete pure il pomoro, coprendo ancora 
  9. Fate passare poco meno di quattro minuti 

Fine della questione.  Al massimo ci stanno sale, olio e origano.

  Ah!, figata – ma non ne avevo in casa – se sopra alla mozzarella, ancora in pentola, date una spolverata di grana e pepe.

Top.

-Proverò!

A voi veder..

Ricette un po’ punk – Cipolle agrodolci

Ieri sera P ha mangiato qui, considerato che se gli dico “Cucino?” risponde “Nooo, mangio dopo” poi arriva a mezzanotte, mangia un bue e va a letto ed è una cosa intollerabile (sono fissata con i pasti frequenti), mi son messa avanti e ho cacciato a cuocere del pollo.

Io il pollo lo metto in padella con due o tre dita d’acqua e basta, così si sgrassa un po’ poi tolgo l’acqua e rimane abbastanza zozzeria in padella per farlo sfrigolare sui due lati gli ultimi cinque minuti.

Avevo quello quasi pronto, una più o meno caponatina preparata a ora di pranzo e insalata, però mi pareva un po’ scialbo come insieme.

– Il pollo è quasi pronto, ci metto un po’ di cipolla e pomodoro?
– Mh, no: preferisco liscio poi al massimo condirlo dopo

ma un senso di incompiutezza mi attanagliava.

– Ma se ci metto un po’ di cipolla e salsa di soia?
– Ma basta con ‘sta mania di mettere la soia dappertutto che mi fa ca-ga-re!
– Uuuh, spé, vado di là a fare ‘na roba tipo come la faceva una mia amica, al massimo te non la mangi

Ho messo a sfrigolare in padella con un po’ d’olio una cipolla di Tropea, in un bicchiere a parte un cucchiaio e mezzo di miele di fiori e l’ho coperto di salsa di soia Tamari (senza glutine) e aggiunto un po’ d’acqua a caso.

Quando la cipolla è appassita ho aggiunto l’intruglio, aspettato che iniziasse a fare le bolle e aggiunto due dei pezzi di pollo più piccoli che stavano nell’altra padella (una coscia e una sovracoscia, il quarto posteriore intero è troppo grande)

Alla fine P ha dovuto riconoscere che era una figata

– Buono così, perché anche se ne hai messa tanta la soia non si sente 

Sè, ciao.

Oggi ne ho fatto un altro po’ a parte che stasera viene a cena un mio amico moltobbello che non mangia cipolla e voglio vedere se riesco a convertirlo.

Mi son scordata di fare le foto delle prime fasi quindi questa è la cipolla appassita con l’intruglio già aggiunto ma insomma: non serve un Nobel per farcela 
La sbobba quasi pronta  

La sbobba sulla mia merenda delle quattro e mezza del pomeriggio  

  (però il pollo non ce l’ho saltato dentro a ‘sto giro che avevo troppa fame)

e la sbobba da sola  

 

Figo, non fosse che c’è una svangata di miele, la mangerei a cucchiaiate.

Edit: mando l’ultima foto a P, risposta:

Si è otturato? 😬😬

“Maturità”

Le scuole superiori son casermoni di cemento brutti qui

il livello di biodiversità nel prato inselvatichito è enorme e testimoniato dalla costellazione di ponfi di varia forma e pruriginosità che mi han simpaticamente ricamato addosso

Presente un costante viavai di studenti e genitori che vengono a vedere i quadri, ancora nessuna decapitazione

L’aria è appiccicosa perché “Rovigo sta tra due fiumi”, manco a catechismo

La batteria è quasi scarica, io ho la cacca ma mi ostino a fumare, ho con me da studiare ma non mi va

Quanto cazzo ci mette P?