eh, già

Ultimamente guardo un sacco di commedie melense.
Per addormentarmi, cosa che i film seri o belli o interessanti non mi consentono di fare.
E poi – diciamoci la verità – c’è molto più gusto quando un film bello lo guardi con qualcuno e poi puoi parlarne bene, male, inutilmente fino allo sfinimento ed è un po’ che non mi accade.
Una decina d’anni forse, almeno: nel modo in cui intendo io.

Comunque – dicevo – le commedie melense.
Non ricordo in quale delle tante, un padre dice alla figlia qualcosa del tipo: “Ogni donna ha la vita sentimentale che vuole
(ah, il film è “L’amore ha il suo prezzo”, carino!)
quelle immani cazzate partorite da sceneggiatori sui quali mi faccio sempre un sacco di domande:
ci crede sul serio?
ha iniziato sui diari delle medie o esiste una sorta di università del qualunquismo?
questi almeno se la ridono mentre campano su menate del genere?
In realtà mi chiedo anche cose meno acide, ma ho veramente molto sonno ora.

Ogni donna ha la vita sentimentale che vuole“, no.
Può avere standard aspettative, speranze magari e decidere a quanti compromessi è disposta a scendere laddove si trovasse tra la numerosa schiera di persone che non sono tanto fortunate da raggiungere quella che vogliono e devono accontentarsi.

Io non lo so che vita sentimentale vorrei.
Di recente me lo sono chiesta, ma a prendere inevitabilmente il sopravvento non era tanto un progetto ideale verso il quale dirigermi, anche perché – sinceramente – io con i progetti seri sono uno schifo e la mia intera esistenza al momento ne è un fulgido esempio.
Di merda.
Non per autocommiserarmi, solo per chiarire che è tempo di ricostruzione.
Quando penso a una “vita sentimentale” a me viene solo in mente un eventuale “Chi“, mica un “Come“.
E a scegliere i chi faccio veramente
cacare
il
cazzo.

Ma a me interessa la persona che mi piace vedere ridere e che amo sentire parlare, che mi fa preoccupare se sta male o se si sente triste, che mi fa venire voglia di cavare gli occhi a chiunque si frapponga tra lei e quello che desidera.
Cose così.
Per il come… – boh – forse sarebbe il caso di iniziare a riconoscergli l’importanza che merita ma quanto poco me ne frega sta tutto nel nemmeno sapere come finire questa frase. Boh.

Un’amica di recente, citando “La verità è che non gli piaci abbastanza”
(film simpatico, a parte la vicenda principale tra due imbecilli inscopabili dotati di un patchwork incompatibile di tratti a costituire personalità incoerenti) mi ha scritto una cosa tipo:
Se vuole stare con te farà di tutto per riuscirci“.

Altra troiata indecente.
A parte il fatto che potrei pure essere io a voler stare così tanto con qualcuno da voler fare di tutto per riuscirci, non ho capito il sessimo gratuito, ma al di là di questo: che è ‘sta passione per i giochi senza frontiere..?
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Non ho capito per quale assurdo motivo, stare con qualcuno dovrebbe essere una costante corsa a ostacoli fantasiosi

“Arriva il concorrente! Dategliene con le bastonate sui denti!”
“Eccola! Via alle badilate di merda”
“Pronti con i commenti anti-autostima!”

Perché negli ultimi anni mi sono prestata ad una serie di rapporti che in buona sostanza si possono riassumere in una disperata e all-consuming staffetta dichiaratamente senza alcun traguardo, dove al posto del testimone in mano arrivava solo cacca molliccia.

Forse la storia del farsi un’idea del tipo di vita sentimentale che si vorrebbe non è poi così sbagliata, inizio anzi a trovarla scientificamente coerente: fino adesso ho collezionato una quantità di cacconi tanto privi di consistenza che per forza scivolavano tra le dita.

Che poi: mi ci metto anche io eh.
Solo pochi sfortunati sanno quanto effettivamente io possa diventare cagaminchia.
Penso sia una gara dura e i miei avversari non sono stati da meno:

“Io sono la più demente”
“No io! E anche il più stronzo!”
“E allora io sono acida”
“E io capriccioso”

Ellamadonna
che
due
coglioni.
Sia in senso popolare che illustrativo.

Comunque, tutto questo per dire che – dopo l’ennesima pippa con P – sono veramente stanca morta.
Stanca morta e sgrammaticata, stando al messaggio che gli ho mandato dopo che ho cercato di recuperare un po’ di studio nelle ore notturne per far fronte all’ennesimo spreco di tempo collezionato discutendo con lui.
Di che, poi.
Di noi?
Ma non c’è mai stato nessuno “noi”, se non nelle mie fantasie malate.

Mi piacciono i film melensi anche perché sono infarciti di quel sentimentalismo che in linea teorica invidio ma che non riuscirebbe mai a essere parte di me, come un rossetto appariscente.

B prima mi ha mandato questa: pippodromo

la trovo adatta sia per me che per lui.

E insomma, niente: metto su l’ennesimo filmino melenso per dormire, cercando di pensare che infliggersi
trame complicate
persone annodate su se stesse per passione
balle su balle su balle
frasi come “Non le farei mai una cosa del genere” quando a me si può fare molto di peggio perché lei non sono io (buongiorno delicatezza!)
boh, non vale più la pena.

Fosse un doposbronza, almeno sarebbe fatto di cose già dimenticate.

36 pensieri su “eh, già

  1. “La verità è che non gli piaci abbastanza” lo guardai anche io in un periodo di melensaggine, ma non ho ancora capito se lo considero una troiata o no. Sta cosa del “lui farà di tutto per stare con te” è veramente una boiata sessista, si fa di tutto per stare assieme dalle due parti, se no andiamo al Fil Rouge con quell’arbitro dalla faccia minchiona che c’è a JSF.
    Quanto a ognuna ha la vita sentimentale che vuole, mica detto. Puoi voler fare i muffin, ma se hai sotto mano solo farina con le tarme e burro rancido puoi essere brava quanto vuoi, verrà fuori comunque una merda.
    Anche gli sceneggiatori delle commediole sono iscritti al Pippodromo, secono me.
    Pero’ questo post mi ha causato sogghigno compulsivo.

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  2. Figliola, che tenero post da giovincella … Trasuda speranze disilluse, tipiche della giovinezza piena di promesse destinate a non essere mantenute. Lei deve essere convinta, molto convinta! Il resto non conta, è accessorio. La verità è che il suo idilliaco rapporto con chicchessia (il chi è ininfluente, mi creda) si nutre del suo cervello e di niente altro. Sta a lei trovare un principe nell’ennesimo Imbecille che incontrerà o scegliere di vederlo per quello che è, ovvero un imbecille. I suoi rapporti possono durare all’infinito, se vuole. Il lui non c’entra niente. C’entra solo la sua convinzione nel volerlo vedere per quello che NON è e NON sarà mai. Altrimenti sarà destinata a passare da una delusione all’altra. Si trovi un bravo ragazzo, onesto e serio e ne faccia il suo principe azzurro. Poi, come tutte, si accorgerà che non gli assomiglia proprio, al principe azzurro. A quel punto, ha due possibilità: compiacersi di avere accanto una persona seria e onesta con cui condividere l’esistenza (mi creda, è davvero molto) o non farselo bastare e farsi prendere per il culo da qualcun altro o molti altri che il suo cervello si ostinerà a ritenere migliori di quello che ha già. Sta a lei scegliere cosa preferisce.

    La mia battuta preferita è “cosa pensi dei preliminari? Direi che sono del tutto sopravvalutati” o qualcosa del genere. Da “L’amore non va in vacanza”.

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  3. P.S. Dimenticavo. Quelli che vengono dopo il primo principe azzurro non sono mai migliori di lui, ma il cervello potrà egregiamente convincerla del contrario, per un tempo più o meno variabile. Dopo di che, coi principi successivi , sappia che avrà esattamente le stesse cose che aveva con il primo. Motivo per cui è sconsigliabile mollare il primo principe azzurro per svignarsela con un secondo o un terzo, ecc. È inutilmente faticoso. Ma se deve scrivere post, passare da un principe all’altro dovrebbe fargliene scrivere moltissimi. Sui cambiamenti esistenziali.

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  4. E’ vero che magari avere la vita sentimentale che “vuoi” non è semplice, ma il primo passo è sempre quello di levarsi dai maroni colui/coloro che ti regalano la vita sentimentale che NON vuoi. E farlo veloce, ché in realtà sono situazioni che si annusano già nei primi momenti 🙂

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  5. Caffè!!! Ora capisco perché è tanto agitata! E scoprire che il signor Re è meno confuso di lei è una vera sorpresa. Mi sa che le tisane le beve lui, allora!

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  6. Sa, rileggendo il suo post penstavo che forse le sarebbe utile guardare il film che ho citato. È un filmetto piacevole, è perfetto per le feste. La morale della favola è che, spesso, i condizionamenti dell’ambiente in cui si vive portano a fare confusione e a far emergere quelli che si ritengono i lati predominanti del proprio carattere, che in realtà sono solo il risultato di anni di adattamento a quell’ambiente. Cambiando aria, nel vero senso della parola, riescono ad emergere lati insospettati e può sembrare piacevole ciò che sarebbe sembrato improponibile nell’altro contesto. Vabbè, fa prima a vederselo e a trarre le sue conclusioni, poi se vuole ne parliamo! Male che vada, si sarà rifatta gli occhi con Jude Law. L’altro protagonista è molto improbabile, tanto è vero che hanno dovuto imbruttire quella splendida gnocca di Kate Winslet, per rendere a malapena credibile un’accoppiata decisamente inverosimile.

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      • A me sembra un bamboccione, più che altro. Kate Winslet ha un’espressività da tipa complessa, eccessiva per uno con quella faccia da pirla sempliciotto.

        Senta, ma secondo lei, hanno fatto bene o male a tagliare la scena dell’incontro a distanza di anni tra i due protagonisti, nella versione ufficiale di Nuovo Cinema Paradiso?

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