Bad day

Oggi è un giorno di quelli brutti.
Non ho neanche voglia di spiegare i perché ed i percome
ma è proprio un giorno da annegare nella cacca
solo che al momento, sono io che annego.

I polmoni non funzionano e i visceri si sono aggrovigliati
poi un nervo è impazzito e dal braccio manda fitte al cervello come martellate a dire:

“Lo vedi che sei una sfigata? Lo sai eh? Non è che te lo stavi dimenticando?”.

Stavolta però non si scappa più
testa in alto
se no finisce che bevo.
Merda.

Sulla partita di ieri

Scusate c’ho un momento rugby, visto che non posso più giocare da qualche parte devo anche strippare.

(VOGLIOGIOCAREVOGLIOGIOCAREVOGLIOGIOCAREEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE)

Partita divertente
giocatori – manzi, molti – carichi duri
Francia stupita – Francia merda sempre – (scusa Koris) sfiancata e poco compatta nonché contagiata dalla fagiolara nostrana tanto che a ‘na certa pareva di guardare Italia-Italia

Castrogiovanni tanto tenero e orsacchiottoso, adesso basta farlo giocare nelle partite serie però che c’ho più fiato io
Parisse gran manzo, si bisticcerà per ere sul suo drop ma se Haimona non fosse stato a farsi un giro e c’avesse pensato lui..

il rugby è uno sport di occasioni da prendere, non da aspettare.

Arbitraggio gniro-gnaro, soprattutto gnaro.
Bravi Italia, se partono così contro l’Inghilterra c’è anche caso che la partita non finisca con il fare completamente schifo!

Francia-Italia 23 a 21
L’italiano Marco Fuse (FRANCK FIFE/AFP/Getty Images)

Adesso però, ho voglia di birra

 

I maschi sono strani

“E poi… e poi.. tu non volevi baciarmi davanti ai Gobbi!”

P cinque settimane fa riguardo alla mia riluttanza verso le effusioni in pubblico di fronte al solito bar dopo circa due settimane di messaggi nel novembre 2014, incontrovertibile argomento a favore della sua tesi: non-so-forse-non-è-così-pensa-quello-che-ti-pare-non-è-che-non-abbia-sentimenti-per-te-sei-come-mia-madre etc. (Testuale)

“Il “disagio” deriva solo in piccola parte da ciò; deriva poi in gran parte da come ti sei comportata con me nel periodo 2008-2011 e dall’impossibilità oggettiva di vivere qualsivoglia rapporto “normale” tra me e te (lo dò come dato di fatto, non sto dando la colpa a nessuno)” (Copia-incollato)

M. quattro giorni fa, palesando come sia arbitraria la connotazione che negli anni acquisiscono i ricordi – pensare che mi pareva lo stronzo fosse lui 2015 compreso – e confermando di appartenere alla tribù dei Tu Non Me La Conti Giusta, manica di imbecilli che pur di non consumare la quantità di realismo a loro disposizione, se la prendono con te.

“Sono arrabbiato con Morosetta perché dovevamo andare alla Coop e aveva detto che sarebbe venuta a prendermi alle 19.10, allora alle 19.20 l’ho chiamata e lei ha detto che non avevo confermato e che sarebbe arrivata (poi non ha neanche risposto subito) ma io le ho detto che poteva fare a meno a quel punto;
quindi mi sono fatto la strada a piedi sotto alla pioggia e lei è arrivata al supermercato, le ho detto di uscire dal mio campo visivo altrimenti avrebbe solo peggiorato la situazione, lei è rimasta.
E lo sapeva che dovevo fare la pastafrolla per il pasticcio di maccheroni – piatto forte della cena del mio compleanno al quale ha perso il diritto a partecipare – e che la frolla deve stare in frigo almeno 12 ore.
Poi aveva detto 19.10, un orario troppo specifico per dimenticarsi e in seguito asserire che non era sicura ci fossimo messi d’accordo definitivamente” (fedele riassunto) 

Coinquilino En sul bisticcio che lo ha reso muto una sera, intrattabile per le 18 ore successive e di umore altalenante oggi.
Morosetta – bandita dal compleanno di ieri – oggi è venuta “a prendere la sua roba” e “ha solo peggiorato la situazione, perché ora mi serviranno altri due giorni per sbollire”

seriamente

Adozioni omogenitoriali, checcazzo

Posto che l’argomento immediatamente precedente – il matrimonio gay – non dovrebbe neanche essere discusso perché mi pare ovvio e scontato che sia sacrosanto diritto di chiunque sposarsiaccoppiarsiinnamorarsi con chi accidenti gli pare purché entrambe le parti siano vigili, consenzienti e non mostrino inclinazioni politiche di estrema destra
(ognuno ha i propri razzismi)
e che la Pubblica Amministrazione dovrebbe muoversi nei confronti delle esigenze dei cittadini anziché cagare il cazzo
(o almeno, così mi hanno detto alle superiori)
mi rendo conto che la questione delle adozioni omogenitoriali sia fisiologico muova certe corde dell’opinione pubblica.

Le corde vocali di chi dovrebbe attaccare il cervello prima di parlare.

In base al solito principio per il quale avere un intestino non rende gastroenterologi
essere parte di un nucleo familiare non rende onniscienti in materia.

Dato che l’Associazione Italiana Psicologi e la Pediatrician American Association – e un sacco di altri enti specializzati in giro per il globo che non sto ad elencare perché sono tutti concordi – hanno statisticamente rilevato che i bambini cresciuti da coppie omogenitoriali stanno uguale-uguale a quelli cresciuti dalle coppie etero

perché non sono i genitali dei genitori che rendono tale una famiglia

mi chiedo che cazzo ci sia ancora da stare a rompere i coglioni.

Estensioni e puntualizzazioni:

1 – La statistica  non inventa: può essere utilizzata in modo fraudolento per mostrare correlazioni inesistenti, come questo sito che fa straridere chiarisce miss america
(Variazione dei valori dell’età di Miss America accoppiati alla variazione del numero di omicidi con vapori caldi ed oggetti bollenti, credo.. quello che fanno gli antivaccinisti)
ma nel caso delle famiglie omogenitoriali è emerso senza ombra di dubbio che i parametri su cui si valuta il benessere del minore non c’azzeccano una minchia con le patate o le carote e il loro assortimento nelle mutande parentali

2 – qualunque altro aspetto di vita di una famiglia nei limiti delle leggi imposte dallo stato, non sono affari altrui.

lego

(poi vi parlerò dell’ossessione per i lego del mio coinquilino)