Capita, in sogno, d’incontrare persone
che sono perdute fuor d’immaginazione
sembrano vere se le stringi e le mordi
i sogni sono il trucco per barare dei ricordi.
Riesisti e mi chiedi “Che gioco facciamo?”
“A me non importa, intanto giochiamo”
e tu con magica mossa ad arte
estrai dal nulla un mazzo di carte.
Cala la carta e c’è un prato innevato
lo riconosco: io ci ho camminato
tu mi tenevi gigante per mano
io ti sfuggivo senza andare lontano.
Cadono fiocchi di acqua ghiacciata
“Dammi un bicchiere con l’aranciata
vorrei una granita come d’estate”
mi scaldi ridendo le dita gelate;
svanisce la scena, la mano è finita
so che niente è vero perché mi è riuscita.
Cala la carta e profuma di pane
la nonna ci mette prosciutto o salame
“Ci vuoi provare? È la tua giocata”
“Sì ma non pane: voglio far la crostata”.
Aggiungo impegno e qualche preghiera
perché non incrini alcuna dentiera
la teglia scompare, il forno si è spento
il dolce è pronto e non è di cemento.
So che è per finta ma sembra la stessa
però qui nel sogno la dose l’ho messa.
Cala la carta ed è un giorno festoso
domenica, andrebbe dedicata al riposo
invece si corre, con gran strepitare
“Muoviamoci, su!, sta per iniziare!”
Le donne davanti e io te dietro in coda
sul pulpito un prete che parla e che loda.
Il gioco finisce e la chiesa è lontano
tana di un gobbo che fa il sagrestano
per finta la messa è durata un momento
e non s’è sprecato tutto quel tempo.
Cala la carta: disinfettante arancione
del colore che hanno le divise in prigione
nei programmi TV che mi sono vietati
ma oggi è concesso perché siamo inventati.
Ritorni di corsa dall’ospedale,
stavolta ne esci e non è reale.
Ritorni alla vita senza alcun imprevisto
verso un futuro che non hai mai visto.
Tutto sommato son felice lo stesso:
quello che conta per finta è l’adesso.
Cala la carta, il gioco è finito
mi guardi più stanco, quasi assopito
chiedo se ti sei divertito anche tu
ma chiuso il mazzo non ci sei più.
Torno in un lampo la bimba impacciata
in piedi in cucina quando mi hai salutata
“A presto” hai detto dopo l’ultimo bacio
la sola bugia che mi hai raccontato.
Passano gli anni e ti penso anche adesso
torna a trovarmi per favore più spesso.
I sogni sono il modo di barare dei ricordi
se non ci pensi troppo
nemmeno te ne accorgi.
“Quello che conta per finta è l’adesso”. Bel verso a cui aggrovigliarsi (ma bello tutto, in realtà)
"Mi piace"Piace a 3 people
🙂
"Mi piace"Piace a 1 persona
Fa un certo effetto per chi ci è passato.
"Mi piace"Piace a 1 persona
Penso capiti un po’ a tutti… 🙂
"Mi piace""Mi piace"
Solo se è qualcuno di così vicino come un genitore.
"Mi piace"Piace a 1 persona
Già… Con le persone molto vicine (stamattina si parlava con un contatto, di aver perso il partner di vita, quello vero).
Nel mio caso, c’è la beffa: mio padre e mia madre sono vivi. Inutili come sempre.
"Mi piace"Piace a 1 persona
Bellissimo e mi sono commossa
"Mi piace"Piace a 1 persona
😗❤️
"Mi piace"Piace a 1 persona
E’ deliziosa, piena di sentimento. “Cala la carta”, col ritmo di filastrocca, di canzone (la metterei in bocca a De Andrè). E’ qualcosa di commovente e sentito.
"Mi piace"Piace a 1 persona
Grazie, troppo gentile 🙂
Le filastrocche mi danno l’impressione di rendere più accettabili i ricordi tristi…
"Mi piace"Piace a 1 persona
Guai a te se non continui a scrivere. Come, quando e dove vuoi, ma continua :).
Un abbraccio, Tazza.
"Mi piace"Piace a 1 persona
🙂 😗
"Mi piace""Mi piace"
Bellissimo!!
"Mi piace"Piace a 1 persona
Grazie 🙂
"Mi piace"Piace a 1 persona
È commovente e bello. Le filastrocche hanno il dono di rendere le verità più leggere… E anche tu hai questo dono.
"Mi piace"Piace a 1 persona
Grazie, sei molto gentile 🙂
Anche a me piacciono per lo stesso motivo 😉
"Mi piace""Mi piace"
…. potrei e vorrei dire tante parole, lascio invece che mi si strozzino in gola dove ormai ho imparato a custodirle…. il ritmo squillante e festoso della filastrocca traveste di eelegante dignità il dolore e dona colore e sapore a quella tristezza cupa e amara che non ci ha più lasciate da quando É calata l’ultima carta… quando scrivere rappresenta un’urgenza, oltre che una forte passione ed una evidente attitudine, si aggiunge il valore empatico della credibilità…davvero brava!
"Mi piace""Mi piace"
[…] la morte del Nonno, quando avevo sei anni, ogni secondo era dedicato con ancora più forza al passato, da cui lui non […]
"Mi piace""Mi piace"
[…] penso di sapere, come sia perdere un papà: l’unico che ho avuto è stato mio nonno, avevo sei anni. Quello formalmente mio, l’ho […]
"Mi piace""Mi piace"