Ok, ho imparato che la sensazione di annegare e relativi momenti di down (non dico in termini sentimentali)
DI SICURO non migliorano crogiolandosi e rotolandocisi, un po’ come il buttarsi a terra in un porcile abitato, non aiuta a smacchiare il vestito appena messo e subito sporcato.
Di questo passo, sui 70 anni potrò considerarmi adulta.
Comunque, sto collaudando la teoria dello stick to the plan (stick to? Stick on? Stick with?, non ricordo) e cerco di mantenere una certa regolarità – mai puntuale – per ognuna delle cose che voglio fare. Non mando tutto a puttane se perdo un colpo.
Ho provato a scrivere un racconto (mentre dovrei voler scrivere tutt’altro, ma vabé) e penso non sia proprio il mio genere di scrittura. Sticazzi insomma, mi ero presa bene con la raccolta di quel sadico giocherellone di Roald Dahl e mi è venuto di produrne uno.
Ma il motivo di questo post – oltre a portarvi subliminalmente a leggerlo, ma non troppo apertamente perché ricevere aspri giudizi oggi mi deprimerebbe – è che ho bisogno di un libro di quelli in cui perdersi, da amare.
Ho bisogno dell’avventura di tre giorni, di un weekend lungo di follie e riposo.
(Adesso realizzo perché non sposto il culo dal paesello o limitrofi da anni, fatta esclusione di 4 giorni in Svizzera a trovare un’amica, ooook).
Però vorrei un consiglio mirato, quindi allego un elenco di alcuni dei libri – non in ordine di gradimento – che mi hanno dato la sensazione che cerco:
- Harry Potter – tutti
- La famiglia Aubrey – la trilogia
- Il castello errante di Howl (ma il seguito no)
- Cime tempestose
- L’ombra del vento (ho letto tutto Zafon, basta)
- Papà Gambalunga
- Polissena del porcello (Vabé, tutta la Pitzorno)
- Hunger Games
- Sotto la pelle (vol.1)
- Chi è morto alzi la mano
Attendo fiduciosa e disorganizzata qualche consiglio efficace.