Ultimamente – ed essendo un po’ impegnata il mio indice temporale si è allargato – sarà per la stagione calda che avanza, sarà perché è un mercato in espansione, sarà che gli algoritmi di Google mi vogliono male
ho imbroccato diversi post/video/puttanate riguardanti forma fisica, peso, alimentazione.
Ora, vorrei dire, CHE-PALLE. E che capre sono in giro.
E berciano.
Continuamente.
Seppur nonancoralaureatamamòciarrivologgiuro, mi rendo conto che essere un po’ ferrata sull’argomento mi rende molto insofferente a un sacco di fregnacce che si trovano in rete.
Alcuni non si rendono conto che la fatica che fanno a collezionare nozioni sbagliate o recepite male perché non contestualizzate correttamente, è infinitamente superiore a quella che costerebbe la lettura di qualche libro serio.
Lo so: se però non si bercia, poi ci si annoia.
Se non si ha un risultato rapido, ci si scoraggia.
Da scoraggiati, è più semplice trovare qualcosa da incolpare che risolvere la questione.
Si chiama adolescenza, in teoria.
Cameriere: il solito, grazie.
In ordine cronologico, la prima schifezza in cui sono incespicata è un post di qualche settimana fa di quella tipa secondo me più somigliante a una balenottera che a una modella curvy, Tess Holliday.

“Manonsidicebalenotteraunpo’didelicatezzasantocielotiparequestoilmodoblablabla”
oh bona eh, quando puzzo di fumo mi dicono “Fai schifo, sembri un portacenere” ed è vero, a ognuno il suo.
Questa è – per i miei parametri – una modella curvy:

Comunque, il monolite coperto di trucco e tatuaggi se ne va in giro a propugnare l’idea che essere gravemente obesi vada benissimo, si possa essere comunque bellissime – quello de gustibus – e sanissime che non sia vero come l’eguagliare in massa tutto il reparto gastronomia del supermercato incluso il mobilio, sia un fattore di rischio in gravidanza o in generale nella vita.
Eh..?!
E io immagino schiere di adolescenti, magari prossimamente madri, magari future invalide, a occhi spalancati che annuiscono e si ingozzano di schifezze.
As women, we know what’s best & that’s our business.. No one else’s.
“In quanto donne noi sappiamo cos’è meglio e sono affari nostri.. Di nessun altro”
‘Na
ceppa
di
minchia.
Se la NASA c’avesse un problema siderale, dubito che chiederebbe a una donna in quanto donna: competenza e genere non sono dati correlabili.
A parte il fatto che manco possedere un intestino non rende gastroenterologi
essere personaggio pubblico automaticamente conferisce una risonanza maggiore alle proprie affermazioni, quindi una maggiore responsabilità.
Se vogliamo, è la stessa differenza che passa tra l’andare in giro a occhi bendati in camera da letto o in autostrada: la stessa scelta in contesti diversi ha conseguenza diverse.
(In realtà non è il paragone più calzante dell’universo conosciuto però mi piace)
Io ‘sta tipa la detesto: se ne va in giro – faticosamente, suppongo – spacciandosi come “positive body type model“, dice che i vestiti plus size della sua linea costano un occhio della testa perché parte del ricavato va in beneficenza ma pare nessun ente abbia mai ricevuto un dollaro, sostiene di fare attività fisica e mangiare correttamente e – prima della medicina – la termodinamica sta avendo brividi di terrore.
Io ‘ste cose non le sopporto.
Se una persona è sovrappeso anche grave – cosa per alcuni molto difficile da sconfiggere, mica è ‘na passeggiata – non è legittimata a sparare cagate.
Quando compro il tabacco non cerco di convincere i passanti che faccia bene o che i miei denti e dita ingialliti dovrebbero diventare una moda per la primavera/estate 2016.
Poi corro e faccio sport, la mia spirometria va bene etc, MA FUMARE FA MALE, MALISSIMO.
E manco essere obesi è proprio un’idea geniale.
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