I principianti

Cosa sarà mai, scrollarsi di dosso due mesi di panico, allarmismo, inedia, agitazione, picchi e depressione?

Cosa sarà mai raccogliere il coraggio e avviarsi, o magari no, ripartire o affondare, spettinarsi o imbellettare?

C’è chi lo fa da una vita, di cadere nei pozzi e rialzarsi, lasciarsi indietro un piede o due e ritrovarsi i pezzi sparsi negli angoli bui.

Per noi che abbiamo sempre avuto pandemie intermittenti nella testa e la necessità – ogni volta – di riprendere ciò che resta, sono mattine come le altre.

Per ripartire come si deve, senza una meta e senza pretese, rivolgetevi ai professionisti del rimbalzo dentro e fuori dalle crisi globali della mente. Farcela o no, è quasi tutta questione di come ci si sente.

Cosa ci ha insegnato questo tempo di noi?

Daria dice, nel commento al post precedente, di aver nostalgia di qualcosa di cui non le era mai importato granché.

E noialtri, cos’abbiamo scoperto in questo tempo, di noi?

Qual è stato un pensiero inaspettato, o una mancanza fino a pochi mesi fa sconosciuta?

Cos’è successo, dentro?

Due strani mesi

Sono stati due mesi davvero, davvero strani.

Non mi riferisco alla pandemia in sé – diciamocelo: per qualunque addetto o affine al lavori, era chiamata da tempo – ma all’insana presa per il culo del destino.

Voglio dire: ti scuoti di dosso la depressione ricorrente, vai in terapia e impari a gestire i tuoi stati d’umore, la smetti di torturare le persone con la tua attitudine alla manipolazione

poi d’un tratto ti ritrovi obbligata a una vita pratica che era stata conseguenza di ogni tuo disturbo precedente: immobilizzata in casa, con un’unica finestra sul mondo (Internet) affacciata su un panorama schizoide e distopico, ben più malsano del solito, senza sapere cosa sta per succedere e come se ne potrà uscire.

Voglio dire: avevo appena ricominciato a respirare (letteralmente, non espandevo del tutto i polmoni da iniziò dicembre).

Senza contare la fortuna di essermi trovata a casa di Alck, quando la chiusura è cominciata.

Vantaggio: non essere sola.

Svantaggi: carico d’ansia doppio tra le quattro mura, alimentato da noi loschi figuri che non avevamo mai passato insieme più di 5-6 giorni alla volta.

Alla fine il bilancio è uscito positivo, ma è stato ed è abbastanza faticoso. Comunque, tra qualche giorno tornerò a casa mia e mi mancherà.

Nel frattempo ho scritto, ho vegetato, ho studiato, ho disegnato, ho cucinato con alterne fortune e mi sono infortunata a più riprese.

Segue fototestimonianza:

Sto provando a disegnare perché – fine ultimo – voglio farmi la copertina del romanzino

Giuro che è stato il letto ad avventarsi contro di me

Pensavo che fosse impossibile fare pane buono senza glutine, invece era solo scarso il forno a cui andavo

Comunque mi irrito facile

Ho ricevuto una bella notizia da una coppia di amici/parenti, un po’ ci somigliano!

Coltello su unghia, sullo sfondo il tagliere. Manca solo la cipolla

Come state?